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giovedì 28 dicembre 2006

La tranquillità

bois de boulogneSon così inquieta stasera. Probabilmente perchè son tornata in ufficio dopo ben 5 meravigliosi, interminabili giorni di festa. E pensare che le Feste (con la "F" maiuscola a comprendere il periodo dalla VIGIGLIA alla Befana) mi hanno sempre messo abbastanza tristezza, per via di questa fobia generale che dilaga, e si esplica nelle profusioni di lucine intermittenti su ogni pseudo-albero o piantina vera o fynta, e Babbi-Nataly-Deformy a grandezza naturale che, a una prima occhiata, sembrano ladri intenti a intrufolarsi dalle finestre, mentre alla seconda fanno PROPIO caare.


Dicevo però che ques'anno ho veramente apprezzato il fatto di non andare a lavorare, ma il rientro (avvenuto oggi perchè ieri mi son concessa addirittura l'extra lusso di prendere un giorno di ferie, che poi ferie non sono perchè ho un syNpatico contratto a progetto, quindi mi vengono pagate solo le ore che lavoro) è stato veramente più orrido di quello che temevo.


A parte questo...avrei tanto bisogno di un po' di pace, ma proprio di pace dei sensi (cioè, non è che voglio morire, eh), di sentirmi non dico felice perchè quello, a sprazzi, lo sono, e anzi è proprio questo che mi fa andare avanti, la prospettiva, per la prima volta concreta, di avere un progetto importante da condividere con qualcunino (qualcuno piccino...)


Ecco, m'è passata la fase malinconica e ora posso ricominciare a piNferare in allegria.


La NOSTRA piccola, stupendissyma casyna sulla cascata...

1 commento:

  1. Già: la casa-sulla-cascata... E' tipo casa Kaufmann (di FrankLloyd Wright - no quello di "Ragazzo negro", ché quello è Richard Wright, e è un lybro che s'è letto tutti alle medie o forse solo io perché la mia professoressa - l'inferno la danni - era una stronza di bybliche proporzioni e gli puzzava l'alito fisso e c'aveva pure i capelli color ArancioTarocco, dico l'interno - dell'arancio, no dei capelli mi pareva ovvio); dicevo, è tipo casa Kaufmann, solo un po' meno spazïosa et angusta, e coi soffitti un po' più anZiani. Poi, più o meno col valore ci siamo non stiamo a guardare se di lì ci passa la BRANA che anche dal nome uno s'immagina un dolce rivo d'acqua chiara & fresca, senza sassy e pattume e bottiglie e bozzy scuri e erba marcia. Sì, sì, la casyna-sulla-cascata è proprio bellissi-missima, e del resto come ognuno (chi?) avrà capito, la cascata è proprio quella della foto, ma solo quando piove parecchio e due persone ci pisciano per far più volume cubico, che sennò poi dice assomiglia troppo al bois de boulogne, dove ci son puttane, travestiti e coppie d'amanti che s'incontrano lì col fiacre come da tradizioni raccontate da Maupassant o anche da FranciscoTotty nel suo ultimo libro prefatto da MaurizioCostanzo. Ecco: la casyna-sulla-cascata è così; solo, senza puttane travestiti coppie d'amanti col fiacre. E un po' meno spaziosa - si disse - di casa Kaufmann. E i muri interni saranno crema, o anche verdini.

    Il quadro mi par nitido, ora.

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