Mi son ricordata che una volta mi piaceva tanto disegnare, e che avevo pure fatto il liceo artistico e addirittura (si pensy) l'Accademia di belle Arti, da quanto mi piaceva. E disegnavo tanto... e dipingevo anche... a volte delle cagate pazzesche (tipo questa a fianco), ma mi pare di ricordare che ero quasi felice, mentre dipingevo. O anche solo a scarabocchiare. Bisognerà che ricomincy!
L'immagine a fianco vede immortalata la fata Gingy, mentre saluta il folletto FurpynZ con il classico saluto fatesco: "Fulufulufulufùnzyyyy!"; ma lui è girato dall'altra parte, intento a contemplare un varano che caga indisturbato (e convinto di non essere visto da nessuno, il tapyno...). Il varano non entrava nel foglio, ma domani disegnerò anche lui, ma magari no, e invece disegnerò la gyraffa Petronilla che rientra dalle vacanze a CURMAJER...
Tutte le piante e le pietre, nonché i funghy ivi rappresentati sono assolutamente letaly.
Bouonanotte biNbyny, e sogni d'oro.
Sognate il nano Brugolo che mangia le zampette ai ranocchiny (vivy).
UUUUUU (stupore & tremore), ma che veggio ivi dipynto e abilmente sagomato! Trattasi indubbiamente d'un rarissimo reperto d'epoca assyra, i cui figli del popolo solevan prestamente credere alle fate, a' folletty e ad ogni genere di spiritello purché sopra i 23° (gradazione del Vermouth). Il fatto che sian tutti ampiamente morti, poi, la dice lunga su quanto fossero furby e quanto avessero ragione nel trastullarsi con simili quisquilie invece di basarsi sulla solidità d'una banca, d'una compagnia assicurativa, d'un valido impyego. Ma tant'è. Cazzi loro, insomma.
RispondiEliminaQui ritraesi (autore è il livoroso artista assyro Yugi-oh detto il-Gingy) la fatyna focomelica ENIO, in calzini e vestita da misera colf di borgata (ancorché cor un pajo di pretenziosissime alette), nell'atto di scagliare una terribile maledizione sul folletto QUATTROCAZZY, cieco e perciò di gusti assai discutibili nel vestire (si veda il cappello, improponibile anche su Alvaro Vitali che fa Pierino in un qualche film su Italia-7). Il folletto in questione è reo (si pensi) d'aver sottratto lo strutto con cui la povera fatina era solita ungersi per prendere il sole (nonché le mosche e l'apy), al bieco fine di mangiarlo e ricaàrlo pari pari, a scopi terapeutici ma anche un po' di bravura. Ma le mynacciose parole della fata saranno vane, e non avranno né seguito né scopo, giacché di qui ad alcuni brevi (ma intensi) istanti, il folletto QUATTROCAZZI sarà inglobato dai minacciosi e velenosissimi funghi assyri, carnivori da generazioni ed estinti soltanto a seguito dell’insediamento della dynastia Papeschi-Balboni, casata babilonese conquistratice, dopo la battaglia di Villa di Baggio (430 a.C.), del suolo e regno assyro, e in conseguenza responsabile – com’è anche giusto, sennò che si vince a fare? – del soffocamento e rigettamento schifato degli usi e costumi di questi
E questo, signori miei (e anche un po' dei miei coglioni), era uno degli ultimi reperti esystenti. Adesso ne siete tutti partecipi. Lavatevi anche il culo, stasera. Festa grande!
:)
RispondiEliminaVia, ma in crisi così?!
RispondiEliminaBisognerà trovare il modo di mandare a cagare i puzzoni al lavoro e di disegnare di più?
Eri brava, eri felice.... la risposta viene da sè (lo dice una che fa la fame - accidentallamacchina- ma è felice:)!
Ora ci si prova.......
Un abbraccio
Cosopeloso
non so come tu abbia fatto a scovare il blog, caro il mio "cosopeloso", ma mi pare di averti riconosciuto...
RispondiEliminain effetti la situazione lavorativa è sempre più caonissima, ma si spera di uscirne, prima o poi...
a costo di dare foco alla dytta!
bacy